“La mia impressione è che il Governo sia giustamente concentrato sull’emergenza, ma si stia perdendo di vista il percorso della ripresa. Corriamo il rischio che in poco tempo all’emergenza sanitaria ed economica si aggiunga anche quella sociale. Non possiamo permettercelo. Si deve intervenire velocemente. Le misure in campo non dispiegheranno effetti prima di tre mesi, rischiamo di perdere buona parte delle imprese per mancanza di liquidità, si avvierebbero ristrutturazioni con centinaia di migliaia di licenziamenti”. Così il nostro presidente Gianni Lettieri in un’intervista al quotidiano economico Il Sole 24 Ore di oggi.
Il tema vero per chi fa impresa resta quello della liquidità. E i tempi, fa notare Lettieri, sembrano ancora troppo lunghi per ottenere i finanziamenti previsti dal Governo. “Le misure per fare arrivare liquidità alle imprese sono farraginose. Ad oggi, a distanza di un mese nulla si è concretizzato, basta parlare con le banche che dovrebbero essere i soggetti attuatori ma sono al palo, ne sanno meno di noi. Sono perplesse perché di fatto, in ogni caso, cade sulle loro spalle l’onere di un’istruttoria con tutte le responsabilità connesse in aggiunta al principio di cautela degli istituti di credito che allunga drammaticamente i tempi”.
Nell’intervista il presidente Lettieri lancia anche un’idea. “Serve un sistema che sgravi le banche dalla responsabilità eliminando l’intermediazione. Serve qualcosa ad hoc. Nel 2008, pieno credit crunch, in un convegno a Napoli, suggerii al ministro Tremonti la moratoria sulle rate in scadenza dei finanziamenti bancari. Su suo consiglio facemmo un accordo con Abi-Campania che poi divenne pilota per tutta Italia. Oggi il Governo dovrebbe stabilire i paletti per ottenere i finanziamenti, anche più stringenti di quelli attuali, ma snellire la procedura. L’impresa che chiede il finanziamento fa una autocertificazione sui requisiti che viene asseverata. Come avviene oggi nei casi previsti dalla legge fallimentare (articolo 67 e 182). Sulla attestazione la società emette un bond a venti anni remunerato ad un tasso di interesse e sottoscritto da Tesoro e/o Cdp che subito dopo girano alle banche pro solvendo”.
Il presidente Lettieri spiega al Sole24Ore anche cosa cambierebbe con questo nuovo sistema. “Le banche sarebbero sgravate dalla garanzia e dall’istruttoria, lo Stato non si indebiterebbe e le aziende otterrebbero subito la liquidità. Gli stessi bond potrebbero essere in parte collocati sul risparmio gestito dalle banche. Ci vuole un atto di coraggio. Oggi l’indebitamento dello stato il debito è l’ultimo dei problemi”.
Infine, un passaggio sulla Cig. “Ad oggi le imprese si stanno accollando anche l’onere di anticipare la Cig. Sulla straordinaria c’è un costo a carico delle imprese del 15/20%. È assurdo, bisogna eliminarlo”.